Arteterapia e Neuroscienze
Lo scopo è quello di utilizzare oggetti artistici (come dipinti, musiche o poesie) o il processo creativo (produrre materialmente qualcosa come un dipinto, una melodia o una poesia) come modo per rendere più facile l’esplorazione, la crescita e la cura di sé.
Così facendo, l’arte diventa un mezzo per agevolare il cambiamento desiderato, per scoprire o conoscere meglio parti di se stessi o prendersi cura di sé.
Come l’arte influisce sul nostro cervello
Grazie alle odierne tecnologie utilizzate per studiare il cervello umano e le sue funzioni cognitive in azione, oggi sappiamo con certezza che l’arte, in tutte le sue forme, apporta dei benefici alla nostra salute psicofisica generando dei processi chimici che provocano benessere. Nello specifico, la maggior parte degli studi neuroscientifici sono stati svolti con l’aiuto della Risonanza magnetica funzionale, un particolare sistema che permette di osservare e “filmare” l’attività cerebrale delle persone mentre queste sono impegnate a “fare qualcosa”, come ad esempio osservare un quadro che viene considerato bello.
Dell’arte ci si innamora. La chimica cerebrale dell’innamoramento.
Quando ci troviamo ad osservare grandi opere d’arte o immagini che reputiamo di profonda bellezza nel nostro cervello si “accendono” (si attivano) le stesse aree che si accendono quando ci innamoriamo, quelle conosciute anche come i centri del piacere e della gratificazione.
Infatti, quando ammiriamo l’arte, nella corteccia orbito-frontale del cervello si rileva un improvviso aumento della produzione e circolazione di dopamina, la sostanza chimica che ci fa provare le sensazioni positive come il desiderio e l’affetto profondo, producendo così sensazioni di intenso piacere.
Creatività e cervello
Anche solo la semplice fruizione l’arte, in questo caso osservare un dipinto, è in grado di generar un effetto potente sul nostro organismo, lo stesso effetto che spesso viene associato all’amore romantico.
E quando invece siamo noi a creare? Cosa succede quando siamo coinvolti in un processo creativo?
Uno studio condotto nel 2016 in Italia tra L’università di Trento in collaborazione con il Museo d’Arte Moderna di Trento e Roveretto ha messo in luce dei dati interessanti. Durante il processo creativo il nostro cervello è in grado di far lavorare in perfetto equilibrio 2 circuiti neuronali considerati tradizionalmente contrapposti:
- Il pensiero divergente, che porta a vagabondare e a generare nuove idee;
- Il controllo dell’attenzione.
Altro dato interessante è che tale connessione si attiva sia negli artisti che nei non artisti, con la sola differenza che per i primi la connessione risulta più marcata.
Creare ci mantiene giovani
Oltre ai risultati dello studio qui riportato, sappiamo anche che quando ci troviamo impegnati nel creare qualcosa è come se il nostro cervello facesse un allenamento intensivo di crossfit! Vengono utilizzate tantissime funzioni cognitive importanti per la vita di tutti i giorni, aiutando a mantenerle allenate e funzionanti. Ne sono un esempio il pensiero divergente e convergente (citato prima), la memoria visiva/uditiva/linguistica/tattile, la presa di decisione, la risoluzione dei problemi, l’attenzione focalizzata e, non di meno, le emozioni e le diverse forme di pensiero e ragionamento.
Quando è possibile, utilizzo coi miei pazienti l’Arteterapia come strumento espressivo per favorire l’esplorazione e la conoscenza di sé, regolare l’umore e gestire le emozioni.
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Chi sono
Alessandra Melis, Psicologa a indirizzo lavoro e organizzazioni.
Come psicologa, così come consulente manageriale e formatrice, lavoro fianco a fianco coi miei clienti per costruire insieme la loro “strategia divergente”, una strategia nuova, utile e capace di aiutarle a superare i momenti di stallo e raggiungere i loro obiettivi.
Nella mia esperienza coi gruppi e con le aziende ho imparato che spesso basta modificare anche solo un piccolo dettaglio per ottenere un grande cambiamento. Addirittura, a volte, è sufficiente lavorare prima su ciò che già si possiede e utilizzarle come leve per cambiare quello che non ci piace più o non serve ai nostri scopi.